COMPILAZIONE DELLA CILA A ROMA

Come compilare e presentare la Cila a Roma

compilazione cila a roma

professionisti per la cila a roma

Benvenuto sul sito dello Studio Tecnico Praticheroma, oggi tratterò l’argomento: Come fare la compilazione della cila al suet di roma? Devi sapere che è da un pò tempo che a Roma è in funzione lo sportello unico dell’edilizia telematico (SUET), che ha stravolto totalmente la logica di protocollo delle pratiche cila.

La compilazione della pratica cila avviene direttamente sulla piattaforma digitale del suet, il modulo unificato che in origine era cartaceo è stato implementato sul suet e reso editabile online. Inserendo tutti i dati correttamente, alla fine della procedura è possibile stampare sia la relazione tecnica asseverata che la richiesta d’intervento.

Inoltre il programma concede la possibilità compilare la documentazione in fasi alterne senza dover per forza dover iniziare e terminare l’istanza in un unico tempo. In questo modo si ha la possibilità di avvantaggiarsi il lavoro compilando l’istanza man mano che abbiamo tutta la documentazione.

Cila a Roma preventivo gratuito e senza impegno:

    REQUISITO FONDAMENTALE PER COMPILARE LA CILA A ROMA

    Un requisito fondamentale per il Committente e anche per il tecnico è l’accesso al SUET, direi indispensabile: avere la username e password fornite dall’amministrazione durante il processo di identificazione al Portale di Roma Capitale.

    L’iscrizione al portale del Comune di Roma è semplice è veloce, si genera attraverso due passaggi che permette di ottenere un identificativo: il proprio codice fiscale e la password: è quella ricevuta via mail al termine della fase di registrazione (prima fase del processo di accreditamento). Segui la procedura descritta al seguente indirizzo http://www.comune.roma.it/pcr/it/identificazione_al_portale.page.

    POCHE NOZIONI MA FONDAMENTALI:

    Il Committente dei lavori nel SUET è indicato come Capofila nel caso che sia l’unico ad aver titolo (es. il proprietario o il legale rappresentante della società proprietaria) o nel caso che non sia l’unico ma il delegato di più aventi titolo (es. comproprietari).

    Il Professionista nel SUET è indicato come Tecnico Progettista o, nel caso di lavori già eseguiti, Tecnico asseverante.

    QUALI DOCUMENTI OCCORRONO PER LA COMPILAZIONE DELLA CILA AL SUET DI ROMA?

    I documenti devono essere prodotti dal committente nonché capofila prima della compilazione della cila al suet di roma, vi consiglio di prepararvi dei moduli standardizzati da usare sistematicamente ad ogni pratica cila da inviare. Di seguito ecco la lista della documentazione:

    1. Copia della carta di identità o d un documento in corso di validità in formato PDF di ciascuno dei soggetti aventi titolo. Nel caso di lavori già eseguiti come nella presentazione della cila in sanatoria si allegheranno nella sezione “SOGGETTI LEGITTIMATI”.
    2. Lettera d’incarico per il progettista e direttore dei lavori in formato PDF (io per l’occasione ho preparato un modello standardizzato);
    3. Planimetria catastale e copia dell’atto di compravendita non vanno allegati ma serviranno per controllare la situazione preesistenze urbanistiche nell’ante opera progettuale e per la compilazione del quadro dedicato ai dati dell’immobile.;
    4. Reversali: Il soggetto Capofila deve allegare i file PDF delle ricevute di pagamento delle reversali generate attraverso il SIREWEB.

    INSERIMENTO DEL CAPOFILA

    Il primo passo per compilare e presentare la cila a Roma è quello di inserire il soggetto capofila ovvero il committente.  L’inserimento premette che il capofila sia necessariamente iscritto al portale di Roma Capitale.

    In caso di più proprietari, o di persone che hanno diritti diversi sullo stesso immobile (p.e. uno ha la nuda proprietà, l’altro l’usufrutto) vanno inseriti tutti, ma uno solo dovrà essere capofila.

    Il capofila NON deve avere la firma digitale: quella la deve avere solo e soltanto il tecnico compilatore. Il soggetto capofila sarà quello che invierà fisicamente l’istanza quando il tecnico l’avrà compilata ed “inviata”.

    Anche se il soggetto capofila non è un tecnico, può risultare direttore lavori, anche se per adempiere poi al fine lavori deve avere necessariamente la firma digitale.

    Dopo aver allegato i documenti di identità e l’eventuale delega compare il quadro Note di trasmissione in cui il Tecnico con il comando “Genera Nota” genera una nota precompilata di trasmissione in cui dichiara sotto la propria responsabilità di aver allegato alla presentazione della domanda gli allegati precedentemente caricati a sistema nella sezione Elenco soggetti associati istanza.

    La nota appena generata, salvata sul computer nella cartella di default per i download, va firmata digitalmente dal Tecnico Progettista e caricata nel sistema attraverso il comando “Carica Nota Firmata”. Il completamento della sezione SOGGETTI LEGITTIMATI viene segnalata dalla sottolineatura in verde della etichetta della sezione stessa; si può quindi passare alla sezione successiva.

    QUALIFICAZIONE INTERVENTO

    Nella sezione qualificazione intervento dovremmo individuare la tipologia di interessata spuntando tra: Nuovi interventi, intervento in corso di esecuzione (cila tardiva) e intervento realizzato (Cila in sanatoria).

    In ogni sezione è obbligatorio inserire una data di riferimento per l’inizio degli interventi, eccetto nel caso in cui si attende il rilascio di pareri, nulla osta, autorizzazioni, etc.. da parte degli enti interessati.

    DICHIARAZIONI

    La successiva sezione “dichiarazioni” riguarda i dati dell’ubicazione dell’intervento, partendo dalla scelta del municipio di appartenenza dell’immobile, a l’ubicazione dell’appartamento, l’inquadramento catastale e una serie di spunte, che non sto qui ad elencarvi molto elementari e di facile comprensione.

    La parte più importante nella sezione dichiarazioni è quella dedicata al tecnico progettista in quanto la sua compilazione ne determina la relazione tecnica asseverata.

    Una volta completato si salva e si valida la parte dedicata alle dichiarazioni, noterete anche quì la spunta verde. Si passa dunque al prossimo step gli “allegati”.

    La sezione degli allegati riguarda

    ALLEGATI

    Nella parte degli allegati si allega l’elaborato progettuale validato dal tecnico progettista in firma digitale.

    INVIO DELLA CILA AL SUET DI ROMA

    Una volta ultimata la compilazione della pratica CILA al suet di roma e tutti i temi saranno correttamente validati e contrassegnati in verde, il Tecnico Progettista può inviare la notifica al soggetto capofila per comunicargli che tutte le sezioni del SUET sono state completate secondo le caratteristiche del progetto.

    A questo punto della compilazione il tecnico ha dunque terminato il suo compito ed entra in gioco il capofila che si accorge dalla notifica inviatagli dal SUET del fatto che è pronto ad inviare la CILA all’Amministrazione.

    Una volta inviata la pratica, al soggetto capofila verrà recapitata una notifica con la quale si chiederà di procedere all’invio e al protocollo. A questo punto, il capofila deve accedere alla propria area riservata del suet e procedere all’invio della pratica.

    L’unica cosa che il committente deve fare è di procedere al pagamento della reversale istruttoria e caricarla sul sistema.

    Queste reversali possono anche essere predisposte e pagate dal tecnico, l’importante è che siano correttamente intestate al soggetto capofila.

    Il pagamento della reversale istruttoria è obbligatorio che sia fatto on line o eventualmente se non volete pagare con carta di credito potere farlo presso le rivendite sisal.
    Mentre la sanzione per CILA in corso d’opera o lavori eseguiti può essere fatta anche con bonifico: in tal caso, bisogna seguire le nuove procedure che prevedono comunque la produzione di una reversale in cui sia indicato un numero di riferimento univoco.
    Quando il soggetto capofila avrà esaurito la procedura, la pratica verrà definitivamente inviata e protocollata, e riceverete appunto una ricevuta di protocollo.

    Con il sistema telematico non è più possibile evitare di lasciare in bianco alcuni campi, poiché il sistema vi validerà le diverse schede solo dopo una compiuta compilazione, e vi metterà a disposizione il tasto per l’invio solo dopo che tutte le schede richieste saranno state correttamente validate.

    Il tecnico, di default, firma solo in qualità di progettista: se si è anche direttore lavori, bisogna aggiungere un nuovo tecnico ed inserire sè stessi come tecnico direttore lavori. Ovviamente nelle pratiche che sono esclusivamente a sanatoria dovete firmare solo come progettisti, perché queste pratiche non devono essere collaudate.

    Come detto sopra, volendo il direttore lavori, che è obbligatorio, può essere anche il committente ma se non ha la firma digitale, non può inviare il collaudo. Può essere nominato un tecnico anche solo come collaudatore, anche mentre la CILA è in corso, che ha accesso solo al modulo per il fine lavori.

    Se non avete una impresa, dovrete selezionare l’apposita spunta su “opere in economia”, ma attenzione: se l’intervento riguarda degli impianti soggetti a certificazione (elettrico, idrico, gas, insomma tutti) dichiarare che non c’è nessuna impresa è un controsenso che può dare adito a sospetti o comunque generare dei controsensi a posteriori.

    Se l’impresa ha sede all’estero, nella tendina della provincia trovate anche la dicitura “estero” da inserire appunto se del caso. I dati dell’impresa vanno inseriti tutti, altrimenti non valida la scheda: solo il campo dell’iscrizione alla Cassa Edile può essere lasciato in bianco in quanto questa non è obbligatoria per ditte individuali.

    Non mi soffermo sulle singole schede del sistema perché mi sembrano abbastanza intuitive: sono di fatto gli stessi argomenti che abbiamo già trattato sempre su tutti gli altri post che hanno riguardato la CILA. Giusto due parole su quello che spaventa alcuni: il fatto che ad un certo punto chiede di inserire il valore OMI dell’immobile. Se non avete una pratica onerosa, questi dati possono essere tranquillamente omessi.

    Due parole riguardo alla sovrintendenza capitolina: circa un mese dopo l’avvio del SUET la Sovrintendenza ha emanato una circolare con la quale, implicitamente, annulla l’obbligo del parere preventivo per le opere che ricadono in CILA e nelle morfologie degli impianti urbani. In tutti gli altri tessuti della carta per la qualità, G1b e G1c, permane invece l’obbligo tassativo di richiedere il parere preventivo, e questo deve essere fatto sempre attraverso SUET.

    Se la CILA è in corso d’opera e richiede il parere della sovrintendenza, le opere devono essere sospese fino all’acquisizione del parere; se in sanatoria, il perfezionamento della pratica avviene solo dopo il rilascio del parere.

    per procedere al fine lavori, bisognerà aprire la sezione “richieste” del suet, selezionare la CILA interessata (la quale ovviamente dovrà essere protocollata, ma forse può stare anche nello stato “in istruttoria” per essere chiusa o integrata), e cliccare sul tasto che dovrebbe comparire di “fine lavori”.

    Questo tasto o procedura è accessibile solo al direttore lavori o al tecnico collaudatore se ne è stato nominato uno specifico: bisognerà allegare i documenti richiesti (ricordatevi dei formulari discarica) e quindi chiudere la pagina di inserimento dati.

    A questo punto, verrà trasmessa una notifica al soggetto capofila che potrà procedere direttamente con l’invio del fine lavori. Se il soggetto capofila coincide col direttore lavori, si può fare tutto in un unica procedura consequenziale.

    attenzione: ho notato che nelle CILA inviate a partire più o meno dal mese di ottobre 2016 il sistema prevede una procedura diversa per il fine lavori, cioè una procedura guidata e strutturata, un po come quella per la presentazione della CILA stessa: se vi compare un reminder delle vostre istanze quando aprite direttamente il SUET, per procedere al fine lavori potrete cliccare direttamente sul link relativo alla pratica e vi porterà direttamente alla compilazione giudata del modulo. Vi verrà chiesto di allegare:

    • la variazione catastale (dovrebbe essere sufficiente la planimetria e la ricevuta di avvenuta registrazione, ma in assenza di ulteriori chiarimenti io trasmetto l’intera scansione del DOCFA. In genere invio la scansione del DOCFA cartaceo sottoscritto da me e dal cliente, ma non dovrebbe essere sbagliato inviare anche il pdf che già si è trasmesso all’agenzia delle Entrate);
    • il formulario discarica dei rifiuti, o dichiarazione di mancata produzione di rifiuti per cantieri privi di opere (è possibile inviare anche una dichiarazione del committente che i residui sono stati conferiti presso i centri AMA, i quali almeno finora non rilasciano ricevute);
    • l’attestato di qualificazione energetica, o dichiarazione relativa al fatto che le opere svolte non ricadono negli obblighi progettuali di cui al d.lgs. 192/05 e del decreto requisiti minimi;

    c’è una casella per allegati “liberi”, qualora ci fosse necessità di trasmettere ulteriore documentazione oltre quella richiesta.

    Nelle prime fasi di vita del SUET non c’era una vera e propria procedura di collaudo, ma le pratiche venivano collaudate inviando i documenti come se fossero semplici integrazioni documentali. Dunque potrebbe non essere una anomalia se trovate delle CILA della fase più acerba del SUET collaudate in questo modo.

    Se avete depositato una CILA in variante ad una precedente CILA, quella originaria può essere lasciata “morire” senza essere ulteriormente integrata. Questo è quello che mi è stato risposto facendo un interpello diretto allo sportello di assistenza SUET.

    In qualche municipio invece vi potrebbero dire che anche le CILA originarie devono essere chiuse trasmettendo la stessa documentazione che si è usata per chiudere la variante, ma secondo me questa procedura potrebbe risultare implicitamente scorretta (pensiamo alla variazione catastale: questa sarà allineata alla variante, dunque che senso ha trasmettere alla vecchia CILA, che avrà un post-operam diverso, un accatastamento non allineato?).

    Quelle originali, una volta depositata la variante, è come se diventassero inefficaci. Al limite, si potrebbe ritenere di trasmettere una integrazione alle CILA già in essere comunicando il protocollo della CILA in variante.

    In futuro la piattaforma verrà allargata anche alle SCIA, alle SCIA alternative ed ai PdC.Considerate che il sistema è ancora in evoluzione, i dettagli della procedura potranno subire variazioni in futuro.

    • se avete la necessità di procedere con l’inserimento di nuovi tipi in sostituzione degli originali, secondo me la procedura più corretta è quella di inviare una comunicazione formale con allegati i nuovi disegni. Attenzione: la procedura non può essere utilizzata se i nuovi tipi contengono delle varianti ai disegni originali, perché in tal caso bisogna fare una vera e propria nuova CILA: i tipi in variante secondo me possono essere inviati solo se ci si accorge di aver commesso degli errori materiali nella rappresentazione grafica;
    • VARIANTE CILA: la procedura di fatto non esiste più, perché secondo la nuova legge nazionale non sarebbe più prevista la possibilità di fare una variante in corso d’opera se non con SCIA, DIA o PdC. Ciò comporta che se in opera sono state fatte delle variazioni urbanisticamente significative, bisogna fare una NUOVA CILA pagando per intero i diritti di segreteria. La vecchia CILA può rimanere ed essere abbandonata – ma il dipartimento dice che può essere anche dato il fine lavori di quella, ma personalmente lo sconsiglio – e la nuova può non fare riferimento a quella vecchia ma essere una vera e propria nuova CILA. Ovviamente, dovrà e potrà essere una istanza normale e non “in corso d’opera”, altrimenti si paga la sanzione. Purtroppo sembra più un vuoto normativo che una precisa scelta del legislatore. Giova ricordare che non è una procedura accettabile il riprodurre le varianti solo sul catastale a fine lavori: se le varianti incidono sulla posizione dei tramezzi e/o delle porte, bisogna fare una nuova CILA in sostituzione della precedente. A maggior ragione se le opere in variante rientrano nel campo di applicazione di un titolo superiore, bisogna fare una nuova istanza. Non è nemmeno contemplata la possibilità di presentare dei “tipi in sostituzione”: vedi il punto precedente.

    0 commenti

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    error: Content is protected !!