CONFORMITÀ CATASTALE A ROMA

INTRODUZIONE SULLA CONFORMITÀ CATASTALE

Che cos’è la conformità catastale a Roma?  Relativamente alle verifiche da effettuare prima della compravendita, sia da parte del venditore che del compratore va controllato lo stato catastale e urbanistico.
La conformità catastale a Roma è una e dichiarazione redatta da un tecnico che conferma la disposizione della planimetria catastale e i suoi riferimenti censuari, cioè mediante comparazione con lo stato di fatto.
In caso di non conformità catastale bisogna regolarizzare una planimetria catastale con una Procedura docfa necessaria a aggiornare la situazione al Catasto.
Prima dell’atto di compravendita è necessario verificare la corrispondenza della planimetria catastale con lo stato di fatto, pena la nullità dell’atto.

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Questa novità è stata introdotta dal 1 Luglio 2010 con importanti conseguenze per coloro che devono vendere una casa.
Numerosi immobili come gli appartamenti nei condomini sono stati modificati nel tempo senza richiedere relativa autorizzazione o senza aggiornare la planimetria catastale in seguito agli interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione edilizia modifica della distribuzione interna.
In questi casi la soluzione è procedere con la regolarizzazione dello stato urbanistico (in comune) e catastale (ufficio del territorio o catasto).
In caso di piccole difformità (come descritto dalla Circ. 02/2010 dell’ AdE) è possibile evitare la variazione.

Prima di una compravendita..

Prima di un rogito il notaio ha l’obbligo di verificare se lo stato di fatto è conforme ai dati catastali. La verifica riguarda principalmente gli intestatari, la toponomastica e la planimetria catastale.
La conformità catastale a Roma deve essere specificamente dichiarata all’interno dell’atto di compravendita da parte del venditore al quale va allegata la planimetria catastale.

Le conseguenze per una dichiarazione falsa possono comportare la nullità dell’atto.

La normativa permette di avvalersi di un tecnico abilitato che può redigere un attestato di conformità con cui dichiarare la rispondenza tra stato di fatto e dati catastali, in questo caso la responsabilità della dichiarazione è sostenuta dal tecnico e non dal venditore.

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Relativamente alle verifiche da effettuare prima della compravendita di un immobile va controllato lo stato urbanistico e catastale:
Urbanistico-amministrativo: ogni immobile ha una “legittimità urbanistica” espressa da un titolo abilitativo che può essere una licenza edilizia, una concessione edilizia, una concessione in sanatoria o permesso di costruire.
E’ importante che lo stato di fatto sia conforme all’ultima autorizzazione protocollata in comune, in caso contrario gli interventi sono stati realizzati “abusivamente”.
Ad esempio la ristrutturazione di un appartamento che comporta modifiche interne va autorizzata con una cila ma prima del 2010 era disciplinata della Dia.
Gli interventi realizzati senza le autorizzazioni, oggi riguardano un unità immobiliare non conforme e non sempre è possibile sanare tutti gli interventi abusivi.
Purtroppo in questa situazione si trovano anche proprietari che hanno ereditato le difformità catastali dal vecchio rogito.

Catastale: E’ possibile che dal punto di vista urbanistico-amministrativo l’immobile sia regolare ma che lo stato di fatto non è coincidente con la planimetria catastale.

La soluzione di questo problema è di norma agevole e comporta solamente una “variazione”presso gli uffici catastali. La variazione catastale può essere giustificata come “esatta rappresentazione grafica”, “diversa distribuzione interna” o altre “causali”.
E’ fondamentale sapere che il disegno catastale “non è probatorio”, cioè quello che viene rappresentato nella planimetria non è un’autorizzazione e non rappresenta una legittimità; mentre il documento amministrativo del comune (Licenza, concessione , permesso di costruire, dia, cila, etc) depositato e protocollato rappresenta quello che è stato regolarmente dichiarato ed autorizzato.
Per questo prima va verificata la regolarità urbanistica-amministrativa e successivamente quella catastale.

Come regolarizzare lo stato di fatto?

Possono esserci due modalità di intervento a seconda dei casi:

Se hai realizzato in passato degli interventi regolari presentando regolare titolo come una cila o una scia ma senza modificare la planimetria catastale, l’operazione da effettuare è quella di affidare ad un tecnico solamente la “variazione catastale”.

2) Se invece hai realizzato degli interventi senza comunicare o depositare l’autorizzazione al comune oppure hai ereditato una difformità dal vecchio proprietario la situazione è più complicata e la soluzione dipende da diversi fattori. In particolare bisogna conoscere quando sono stati effettuati i lavori e in cosa sono consistiti ricercando i vecchi titoli abilitativi (concessione,licenza edilizia, etc).
PER SAPERE I COSTI PER REGOLARIZZARE LA PLANIMETRIA CATASTALE VAI ALLA SEZIONE COSTI E TARIFFE 

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