Il riscaldamento a pavimento è un sistema radiante che ha tantissimi vantaggi:
la possibilità di eliminare termosifoni e stufe, e la garanzia di un comfort termico costante su tutta la superficie della casa e un risparmio energetico rispetto ai sistemi tradizionali sono già tre punti chiave per sceglierlo.
DIFFERENZE TRA RISCALDAMENTO A PAVIMENTO AD ACQUA E QUELLO ELETTRICO
Il riscaldamento a pavimento ad acqua è dotato di serpentine in cui viene fatta scorrere acqua calda ad una temperatura molto più bassa (non supera i 35 gradi) di quelle di un classico termosifone. L’acqua può essere riscaldata da una caldaia centralizzata o da una pompa di calore, in alcuni sistemi vengono anche sfruttati i pannelli solari termici. Il riscaldamento ad acqua è il sistema più utilizzato in assoluto per questo tipo di lavori.
Il riscaldamento a pavimento elettrico è un sistema simile, ma in cui viene fatta passare della corrente elettrica in resistenze poste a pavimento, come avviene per i piani cottura elettrici.
Il risultato di entrambi è una temperatura costante e uniforme e una piacevole sensazione di comfort, considerando che l’aria fredda viene spinta verso l’alto, dove non viene più avvertita, per poi tornare immediatamente verso il basso e riscaldarsi.

TECNICHE BASE DI REALIZZAZIONE DI UN PAVIMENTO RISCALDANTE
VI SONO DIVERSI TIPI DI STRUTTURA DI PAVIMENTI RADIANTI: LA NORMA UNI EN 1264 (PARTE 1 E 4) NE DISTINGUE TRE:
- Tipo A: Impianti con tubi annegati nello strato di supporto
- Tipo B: Impianti con tubi sotto lo strato di supporto
- Tipo C: impianti annegati in uno strato livellante, in cui lo strato aderisce ad un doppio strato di separazione.
L’impianto a pavimento va installato su locali intonacati e chiusi con infissi o porte onde evitare una anomala asciugatura del massetto.
Prima di procedere all’installazione dell’impianto, deve essere già presente la barriera a vapore (dove le norme tecniche la prevedono) e i passaggi di tubazioni idrauliche e/o elettriche devono essere opportunamente coperti con un sottofondo, in modo da garantire la superficie planare di base per la posa del pannello isolante dell’impianto a pavimento.
Ricordo che, per la stesura dell’impianto di riscaldamento a pavimento, devono essere disponibili i giusti spessori che tengano conto di:
- spazio per le tubazioni o “pre massetto”, circa 5-8 cm
- ingombro del pannello isolante (tubi+isolante), dai 3 ai 5,5 cm. Tale valore dipende da quanto isolamento viene posato sotto il tubo
- spessore del massetto (se tradizionale lo spessore minimo è di 3-4,5 cm). Nei sistemi a secco il pavimento si può posizionare sull’impianto, a secco.
- spessore della pavimentazione, da 0,8 a 3 cm (piastrelle, parquet, cotto)
Totale: circa 15 cm. Oggi esistono in commercio dei sistemi di riscaldamento a pavimento compatti che, compreso il massetto, garantiscono solo 3 cm di spessore, escluso il pavimento ed eventuali isolanti supplementari.
Una volta appurato che lo spessore sia sufficiente, si passa a verificare il sottofondo.La superficie del sottofondo dovrà risultare orizzontale, senza avvallamenti, priva di incrostazioni e calcinacci.Va inoltre verificato che i collettori siano correttamente montati.

PAVIMENTO CON MASSETTO O SENZA MASSETTO?
Una delle domande principali sull’installazione di pannelli radianti a pavimento riguarda la scelta di inserire o non inserire uno strato di massetto tra l’impianto e la pavimentazione.
MASSETTO
La maggior parte dei sistemi a pavimento sono posati con uno strato di massetto sopra per creare una superficie piana e regolare su cui posare il pavimento. L’aggiunta di questo elemento edilizio richiede anche un mese di tempo: è importante che il cemento asciughi a dovere prima di posare il rivestimento desiderato.
Inoltre il massetto può appesantire la struttura, un fattore importante se i pannelli vengono posati ai piani alti. Un massetto cementizio aumenta anche l’inerzia termica dell’impianto, raccogliendo il calore e rilasciandolo nell’aria più lentamente, un aspetto da non sottovalutare se serve un impianto di riscaldamento reattivo e per poche ore al giorno. Infine aumenta lo spessore finale del pavimento, un aspetto da non sottovalutare in fase di ristrutturazione. Il lato positivo è il minor costo del materiale di realizzazione.
SENZA MASSETTO
Negli impianti con pannelli radianti a pavimento senza massetto la serpentina di tubazioni è rivestita di solito con uno speciale foglio di alluminio, che aiuta il calore a propagarsi in maniera più uniforme su tutta la superficie del pavimento.
Il pavimento radiale senza massetto (detto anche a secco per distinguerlo dal sistema con massetto) è preferibile per il minor peso che apporta alla superficie piana dell’edificio. Per di più impiega meno tempo ad asciugare rispetto al calcestruzzo, prima di poter essere calpestato. L’assenza dell’elemento cementizio migliora i tempi di risposta del sistema di riscaldamento e abbassa la sua inerzia termica. Tuttavia l’installazione risulta molto più dispendiosa per via dei materiali tecnici adoperati.

VANTAGGI
Rispetto ai tradizionali corpi scaldanti, cioè i radiatori, il pavimento radiante ha i seguenti vantaggi:
- Minori costi di esercizio sul funzionamento 24h su 24h se paragonato ai tradizionali corpi scaldanti. Questo perché è un sistema a bassa temperatura, con tubazioni o conduttori elettrici che lavorano a circa 30-40°C (nei comuni caloriferi: 60-75°C). È stato calcolato che un riscaldamento a pavimento consente una diminuzione delle spese energetiche del 30% rispetto ad un normale e tradizionale riscaldamento.
- Assenza di costi di manutenzione in quanto le tubazioni sono annegate nel pavimento e non richiedono alcun intervento di manutenzione periodico (per lo stesso motivo bisogna che i materiali utilizzati siano di prima qualità e posati solo da personale specializzato, in quanto eventuali perdite nel pavimento porterebbero a costi di riparazione elevatissimi che vanificherebbero tutti i vantaggi iniziali).
- Distribuzione del calore più uniforme rispetto ad altri sistemi di distribuzione che prevedono fonti di calore localizzate.
- Gradienti termici verticali in linea di massima più contenuti grazie alle basse temperature di esercizio.
- Mancanza di elementi che occupano spazio sulle pareti come i radiatori e in più essendo nascosti sotto il pavimento non presentano alcun impatto visivo.
- Nessun moto convettivo dell’aria: le polveri e i batteri contenuti nella stanza non vengono spostati dai moti di aria calda e fredda (come nel caso dei radiatori), con un beneficio sulla salute della persona, soprattutto per chi soffre di allergia.
SVANTAGGI
Analogamente, il sistema a pannelli radianti presenta svantaggi da tenere presenti:
- Costi di realizzazione superiori: sono più elevati poiché è presente più materiale e maggiore risulta la relativa manodopera che deve essere necessariamente specializzata.
- Costi elevati di progettazione: necessità di una progettazione accurata e personalizzata: temperature superficiali del pavimento che si discostano dall’ottimale anche solo di qualche grado possono risultare non gradite agli occupanti del locale.
- Sistema di regolazione rigida: la regolazione in genere è affidata a complesse centraline programmabili che tengono conto di molte variabili sia interne che esterne al sistema edificio-ambiente. La sua inerzia termica elevata, inoltre, non consente un abbassamento o innalzamento della temperatura in maniera repentina.
- Alta inerzia termica: il sistema a pannelli radianti ha un’alta inerzia termica: ciò significa che devono funzionare 24h su 24h per raggiungere l’efficienza voluta. Ne consegue che il risparmio energetico si ottiene solo ed unicamente se l’abitazione è occupata nell’intero arco della giornata (case di riposo, ospedali, etc.). Questo importante fattore non viene mai discusso nella messa in opera di questi sistemi, comportando, una volta installato, numerose sorprese in bolletta per chi la casa l’ha occupata unicamente nelle ore serali e mattutine (lavoratori, famiglie moderne, etc.).
- Spessori del pavimento: i pannelli radianti richiedono uno spessore supplementare di 7–10 cm sul pavimento, anche se esistono sul mercato attualmente sistemi che richiedono altezze minori e di conseguenza portano inerzie più contenute che in genere non sono mai inferiori alle 4 ore. Questo sistema andrebbe realizzato contestualmente alla fase costruttiva dell’abitazione.
- Il legno è un materiale che riduce molto la trasmissione termica,di conseguenza non è il materiale più idoneo da mettere in opera su un impianto di riscaldamento a pavimento, a meno di tenere il termostato ambiente più alto a discapito di consumi più alti. I materiali più idonei sono sicuramente la ceramica e la pietra (marmo).
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